lunedì 9 agosto 2010

6° Viaggio Solidale in Costa d’Avorio: CONTINUA IL PONTE D'AMORE



Carissimi Amici,
Genitori Adottivi e
Sostenitori de “ I Piccoli di Karol “ onlus, con immenso piacere vi scrivo dalla Costa d’Avorio, durante questo mio sesto viaggio solidale. È proprio vero quanto afferma la Beata Madre Teresa: quello che facciamo, ( se fatto con amore e anche se cosa piccola ), è una goccia nell’oceano che contribuisce a formare il grande mare dell’amore.
Non trovo altre parole per poter sintetizzare quanto iniziato dal mio primo viaggio nel 2005.
Quanto è stato fatto da noi in questo villaggio è ben piccola cosa, ma sono certo che la nostra opera è guardata e benedetta dal Signore.
Infatti, anche il luogo da cui vi scrivo parla di questo “ Ponte d’Amore “ iniziato nella nostra città per caso: il foyer des Jeunes Filles JEAN PAUL II ( la casa di accoglienza delle ragazze – Giovanni Paolo II ).
Nonostante le difficoltà economiche, questa struttura inaugurata il 9 agosto 2009 ha ospitato dall’ottobre scorso 11 adolescenti indigenti, che hanno frequentato la scuola media del villaggio.
Inoltre, s’è dato anche lavoro a un direttore, due educatori e due guardiani.
La nostra Suor Renata, responsabile amministrativa dell’associazione locale ivoriana “ Amour et Vie “ ( che ha la gestione del foyer e dell’attività di sostegno a distanza dei minori di Yakassè ), testimonia quanto fatto con amore durante quest’anno e con grandi sacrifici: un ottimo lavoro educativo e d’attenzione alla loro giusta crescita. Sacrifici che non sono estranei alla nostra realtà; sacrifici che abbiamo condiviso nel raccogliere fondi attraverso spettacoli, offerte e iniziative varie.
Oggi, la casa è chiusa per vacanze e riaprirà nell’ottobre prossimo. Nel frattempo, come si può notare nelle foto la si sta sistemando per la riapertura, le si sta facendo una rinfrescata alle pareti e qualche piccolo lavoro di manutenzione.
Tuttavia, Il cuore del nostro viaggio solidale è il giro di saluto dei bambini e adolescenti di Yakassè – Feyassè che sosteniamo attraverso le nostre 150,00€ annuali ( ben piccola cosa rispetto ai reali bisogni della gente ivoriana ).
Ogni nostra visita è contornata di sorrisi, dalla constatazione dell’indigenza delle loro case, immerse nel verde della giungla africana e nell’immondizia delle fogne all’aperto e degli escrementi degli animali che albergano nei cortili delle loro abitazioni.
Le fotografie, i video che porterò in Italia mostreranno ben più delle mie parole, con la speranza nel cuore che sempre più possa crescere l’interesse e l’attenzione di quanti si avvicinano alla nostra associazione: farsi strumenti d’amore, custodi de “ I Piccoli “ dei sud del mondo, la cui vita è violata sin dal concepimento non solo dall’aborto ma anche e soprattutto dalle malattie, dalla fame, dalla povertà concreta.
Giovanni Paolo II, nell’Evangelium Vitae, ci ammonisce con la Lettera dell’apostolo Giacomo:
« Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno
di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa ».
Dunque, nel servizio della carità c'è un atteggiamento che ci deve animare e contraddistinguere: dobbiamo prenderci cura dell'altro in quanto persona affidata da Dio alla nostra responsabilità.
Proprio attraverso l'aiuto all'affamato, all'assetato, al forestiero, all'ignudo, al malato, al carcerato — come pure al bambino non ancora nato, all'anziano sofferente o vicino alla morte — ci è dato di servire Gesù, come Egli stesso ha dichiarato: « Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me » (Mt 25, 40). Per questo, non possiamo non sentirci interpellati e giudicati dalla pagina sempre attuale di san Giovanni Crisostomo: « Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non trascurarlo quando si trova nudo. Non rendergli onore qui nel tempio con stoffe di seta, per poi trascurarlo fuori, dove patisce freddo e nudità ».
A noi de “ I Piccoli di Karol “ viene chiesto propprio questo: onorare il Suo corpo di Bambino e Adolescente in questi cuccioli africani.

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